Convertibile 2 in 1 con Linux si può?

Articolo in cross posting con il Blog We are Geek. Articolo originale reperibile qui.

Da un paio di mesi sono entrato nel fantastico mondo del portatile convertibile e, in quanto utente di vecchia data, il mio primo atto è stato provare l’installazione di una distribuzione Linux. Vediamo come è andata.

Hardware in uso

Esistono due tipi di convertibili: quelli dove il monitor gira di 180° e quelli dove il monitor si stacca dalla tastiera. Il convertibile utilizzato per i miei test è un Lenovo Yoga 300-11gm un “girevole” comprato in offerta e pagato poco meno di 270 euro (vedi immagine).
Vediamo le caratteristiche Hardware:

  • Display 11.6′
  • Processore Intel N400
  • Ram 4 GB
  • 64 GB di disco eMMC
  • Sistema operativo preinstallato Windows 10

Distribuzione Linux scelta

Ho optato per la distribuzione Ubuntu 18.04 LTS nel flavour principale con Gnome 3.

Come è andata?

Il primo giorno di test è andato malissimo.
Ho installato Ubuntu 18.04.1, uscita da poco al momento del test, con mia somma sorpresa aveva degli evidenti problemi di compatibilità che mi hanno ricordato i tempi di Redhat 6.0 sul mio potentissimo desktop:

  • Touchscreen non funzionante
  • Touchpad non funzionate
  • Lettore scheda SD (controller in comune con la eMMC) non riconosciuto
  • Rotazione questa sconosciuta

Da utente Linux di vecchia data ho tirato fuori tutta la forza di volontà incanalata nel mio anello del potere e ho testato la versione 18.10 (intermedia non LTS). Si inizia a ragionare: non funzionava solo il lettore schede SD (al momento potevo farne a meno).
Raggiunta la data prevista è stata rilasciata Ubuntu 18.04.2, versione di mantenimento della LTS 18.04, che vantando il Kernel di Ubuntu 18.10 fornisce lo stesso supporto Hardware (quindi niente lettore SD).
Ho quindi Hardware funzionante e distribuzione LTS.

Nel dettaglio

Touchscreen e rotazione

Il Touchscreen e la rotazione funzionano bene ma con qualche problemino.

  • il touchscreen è difficoltoso sui bordi dello schermo (estrema destra ed estrema sinistra), ma stranamente non negli angoli. Non risulta facilissimo chiudere le finestre
  • la rotazione funziona bene finché si resta in orizzontale. Mettendo il dispositivo in verticale, lo scorrimento diventa “scattoso” e la visualizzazione non è perfetta.

Tastiera virtuale

Gnome e Ubuntu mettono a disposizione un’ottima tastiera virtuale (vedi immagine allegata), perfetta per scrivere e per navigare ma inutilizzabile per altri scopi, terminale in primis, essendo totalmente priva di qualsiasi carattere speciale (tab, control e tasti funzione compresi).


La tastiera virtuale Gnome 3

Possiamo ovviare al problema installando la tastiera virtuale onboard e la relativa estensione per gnome shell.
Attenzione: installando l’estensione da Ubuntu Software Center la tastiera virtuale dà moltissimi problemi: appena fatto login compare dal nulla, anche se la configuriamo per non farlo appare ogni volta che “dobbiamo scrivere” anche in modalità tastiera fisica e spesso e volentieri quando non serve a niente.
Il problema si risolve installando l’estensione tramite APT utilizzando i seguenti comandi:

sudo apt update sudo apt install onboard gnome-shell-extension-onboard

Non ho capito se Ubuntu Software Center, che va a scaricarsi l’estensione dal sito https://extensions.gnome.org/, prende una versione non aggiornata o un’estensione diversa da quella di apt.
Una volta installata l’estensione la tastiera funziona molto meglio e per attivarla tastiera basterà cliccare sull’icona nella barra di titolo.

Tastiera virtuale onBoard

Conclusioni

Ecco la risposta alla domanda del titolo: sì è possibile utilizzare con soddisfazione un convertibile 2 in 1 con Linux. Le prestazioni e l’uso sono paragonabili a quelle di Windows 10, anzi in molte operazioni è anche più veloce.
Con un po’ di lavoro si riesce anche a risolvere il problema del lettore di schede SD, la beta di Ubuntu 19.04 riesce a farlo funzionare quindi un modo c’è.

Conclusioni indipendenti da Linux

Sono rimasto leggermente deluso dalla tipologia di portatile. Quello che mi ha più deluso è stato lo schermo, anzi più che lo schermo dal rivestimento dello schermo.
Giornalmente abbiamo fra le mani Smartphone e Tablet con i quali facciamo di tutto: li tocchiamo, li appoggiamo all’orecchio, li teniamo in tasca ecc. Lo schermo anche se geneticamente sporco non da problemi di visualizzazione, invece il mio convertibile fa passare la voglia di usarlo in modalità touchscreen. Si vedono le “ditate” da 6 km di distanza e se sporco si hanno evidenti problemi di visualizzazione. Anche l’angolo di visualizzazione è peggiore di quello di un Tablet o di uno Smartphone.
All’aperto si usa meglio di un portatile classico (e forse anche di un Tablet) ma solo se lo schermo viene pulito prima dell’uso.